Oman_ Muscat

4.12.13


 
Come vi ho già detto lo stare in questa parte di mondo ha aperto scenari del tutto inaspettati. MAI in vita mia avrei pensato di visitare l'Oman, e fino a poco tempo fa non sapevo neppure dove fosse, poi invece mi son ritrovata a passarci un bel weekend.

L'Oman è un sultanato che nel passato lontano derivava il suo potere dal commercio delle armi e degli schiavi, del rame e dell'argento, settori che nei secoli imprevedibilmente (!!!?) entrarono in crisi finchè... tadannnnn... indovinate un pò? il petrolio e giacimenti di gas. L'ho fatta semplice lo ammetto, ma a livello economico questo è (la benzina qui costa 24 centesimi a litro). 





Diciamo anche che questo Stato ha avuto un'espansione fortissima negli ultimi 40 anni e che a onor del vero va ringraziato il Sultano per essere più o meno illuminato, per aver trasformato un regno medievale in un regno moderno, aperto e meno integralista di molti paesi confinanti.

 




Qaboos è un tipetto niente male che ama farsi vedere e che infastidisce i suoi sudditi con miliardi di sue gigantografie ad ogni angolo del Paese, ma pare che tutti ne dicano un gran bene.
 
E' un amante della lirica e a lui si deve la costruzione di un fantastico teatro che dicono avere un'acustica perfetta. Chiama le compagnie migliori del mondo e apre la lirica al popolo. Il che è bellissimo.
 
Sta trasformando la città in maniera molto discreta. E' molto lontano dallo sfarzo di Dubai, non si è fatto prendere la mano nella costruzione di una città verticale, non ha collezionato i francobolli delle tanto care archistar. Però diciamocelo, la rete stradale non gli è riuscita un granchè (opinione personale).

 
Il teatro, le strade e la moschea portano il suo nome. L'aereoporto no. E l'abbiamo capito il perchè: un pò rustico. Ma sono sicura che il nuovo aereoporto (già in costruzione) porterà il suo nome.




Dunque vi starete chiedendo... ma cosa si fa a Muscat?
Prima di tutto vi dico che per una che viene dalla campagna tra le colline vedere qualcosa che non sia piatto deserto è una piccola gioia. 

Gli scenari. Davvero belli, incontaminati, desertici e montuosi. Massicci rossi che sembrano sgretolarsi sotto il sole cocente. In certi istanti mi sono sentita come quando ho attraversato la Death Valley. E poi il contatto con qualcosa di più autentico, con qualche vera tradizione medio-orientale, con un popolo ancora per poco (ahimè) legato a quello che è, nell'immaginario, il mondo arabo. Una città che sa di vita vissuta, non necessariamente bella.




La gente. Bellissima e intrigante. Gli uomini con questi meravigliosi turbanti dai molti colori di cui mi sono innamorata a prima vista, già in aeroporto. Le donne, velate e irraggiungibili. I bambini, liberi e curiosi. Un popolo cordiale, estremamente ospitale e gentile.




La moschea. L'unica visitabile per noi infedeli e solo di mattina. Bellissima. Ampi spazi aperti, maestosi spazi interni.




 



15metri x 8 tonnellate di lampadario in cristallo. Però!



il tappetto più grande del mondo:4000mq


e io ovviamente vestita da befana!

La vecchia Muscat, sul mare. Che mi ricorda un pò la mia città sull'Adriatico, con la sua bellissima passeggiata sul far della sera.

 




Il vecchio souk, pieno di colori, uomini, profumi, contrattazioni e richiami all'attenzione. Franchincenso e zafferano. Pashmine finte, pashmine da turbante, cappellini e sciarpe in lama. Ve lo devo dire che ne ho comprate due?



Il mare. Stupendo, piccole baie e oasi di pace. 
 


 


I delfini. Non avvistati.
Le tartarughe. Avvistate.
Lo snorkeling. Fatto.

E poi siamo stati a Nizwa. Ma questo ve lo racconto un'altra volta.


NOTADove mangiare? assolutamente qui: http://www.kargeencaffe.com/en/
E prendetevi un lemon-mint!

 

Posta un commento