Al Ain (UAE)

20.5.14




"Al Ain, la terra natia di Sheick Zayed è qualcosa di galleggiante nel tempo e in uno spazio compreso tra l'Oman e il Golfo Arabico, dove le donne portano due o tre chili di bracciali, dove l'acqua sgorga a 60 gradi da un sottosuolo benedetto da Allah e i cavalli vagano bradi. Un'oasi sconfinata dai vespri color del melograno dove padri e nonni degli emiri vivevano ancora tra le capre". da Harem di Vittoria Alliata

Questa era Al Ain qualche anno prima che io nascessi, non troppo tempo fa. Una città antica abitata già da 4000 anni, luogo di nascita dello Sheik Zayed, porta al confine omanita. Città dove si passava l'estate quando l'aria condizionata non esisteva. Ancora oggi molti Emiratini hanno qui la seconda casa dove passare un'estate meno umida, sebbene le temperature a volte superino quelle della costa.

Oggi conserva le caratteristiche della città emiratina radicata nel cuore dei suoi abitanti: ha il più alto numero di abitanti autoctoni, seppure rappresentino sempre una minoranza. 

E' molto lontana dallo sfarzo di Dubai ed Abu Dhabi: ha palazzi alti non più di 4 piani, viali alberati, ampi spazi verdi e strade a misura d'uomo che sembra quasi di poterci camminare (cosa quasi impossibile da queste parti). C'è un grande mercato di cammelli e di bestiame, dove pare che in certi momenti della giornata si possa assistere a vere e proprie contrattazioni in stile arabo, fino all'acquisto e alla "spedizione".

Guardando le foto mi sono accorta che in realtà ho fotografato solo dettagli e posti particolari e per questo devo scusarmi con Serena che aspettava foto di scene quotidiane... sappi che sono molto simili a quelle abudabine tolti i grattacieli e la folla.

Cose da visitare:
  • Jabal Hafeet, la montagna piu alta degli UAE. Una lingua d'asfalto s'inerpica su per la montagna mettendo a dura prova i vostri motori finchè si arriva in cima e si può gioire di una vista a 360°. Era qui che lo sceicco Zayed amava salire d'estate per respirare aria fresca ed era questa la montagna che lui stesso scalava, finchè non decise di costruire una strada e rendere fruibile questo spettacolo ai suoi abitanti. Il risultato devo dire che non mi è piaciuto: un pezzo di montagna spianato, asfaltato ed adibito a immenso parcheggio, aree picnic sporche e il tutto recintato. Si poteva far meglio. E appunto per il mio disappunto non ho una foto, potrete trovarle nel web.

  • Perdetevi nell'oasi di Al Ain nel cuore della città, fra il fruscio delle fronde e il canticchiare degli uccelli... I falaj, una serie di canali di irrigazione, alimentano le piantagioni di palma che si estendono per 1200 ettari con più di 100 varietà diverse di dattero. Durante l'estate ci lavorano più di 400 raccoglitori di datteri che si inerpicano su per le palme! In questo stop faceva un caldo assurdo ed erano le 3 di pomeriggio. Stavamo per abbandonare l'impresa dopo i primi 100metri ed ecco il miraggio: una guardia con automobilina da campo da golf si avvicina, ci carica su e ci fa fare un lungo giro per l'oasi a scoprire piante di limone, banani e mango!















  • Sheick Zayed Palace Museum, la residenza dello sceicco. E' affascinante scoprire la semplicità con cui la famiglia reale viveva. Gli spazi che si permeano in un continuo dialogo tra interno ed esterno. L'arredamento assolutamente povero. La pace e la connessione con l'oasi. I giochi di ombre.



 



 

 

 

 

 


  • Al Jahili Fort, non visitato a causa del forte caldo. La prossima volta rimedieremo però!


 

 

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