L'isola di Einstein

11.9.12


Eccomi. Sono tornata dal mio primo week-end fuori porta col marito. Cacchio se fa impressione dire "marito". Cacchissimo.




Ci siamo dati alla scienza. Abbiamo visitato l'isola di Einstein.
Si tratta dell'isola Polvese, nel lago Trasimeno. L'isola è una riserva disattica e non è abitata.

Si può raggiungere con un traghetto da S. Feliciano, si può percorrere il perimetro in circa 2 ore, si può fare un picnic sull'erba o mangiare persico persico e ancora persico in un agriturismo. Si può pernottare. 

Si può vivere l'isola, in definitiva, senza lasciare tracce e portando a casa ricordi (dal decalogo).

Siamo partiti al tramonto con davanti a noi tutta la notte e una lunga domenica.

Il pernotto sull'isola  è stato  davvero strano. Io su un'isola cosi piccola non ci sono mai stata- tralasciando Alcatraz,che però è un'altra storia- e ho pensato a tante cose. 

30 persone su un'isola, il primo traghetto la mattina dopo, c'è da esserne spaventati o  pensare di portarci tutta la famiglia dimenticandoti delle rotture: le auto, l'inquinamento, i rumori, il caos.
 Lungi da me, sempre e comunque l'idea dell'isola deserta. Almeno deve esserci un traghetto, anche ogni due ore va bene!

 Il giorno dopo col primo traghetto che arrivava la vita slow s'è trasformata in un'esplosione d'infanzia. Bambini in ogni dove, genitori entusiasti, mille bolle di sapone giganti. Picnic all'aperto, spiagge dove sdariarsi a prendere il sole, nonni ultrapremurosi. Bambini impertineti.

 Ho conosciuto persone strane, scienziati internazionali, uomini simpaticissimi, cantastorie. Essì, avete capito bene. C'è ancora qualcuno che di mestiere fa il cantastorie. Ed è adorabile.   

 {IL CANTASTORIE che mi ha stregata.... praticamente ci ho passato tutta la giornata, seduta sul prato, tra i bambini ad ascoltare la favola di Calvino "Zio Lupo", la favola di Fedro "il rospo e il toro" e la vera storia di Albert Einstein, spiegata ai bambini e non solo. Ecco,se fossi stata in Finn mi sarei preoccupata}

Ci sono i giocolieri della fisica, che sembra facciano magie e invece ti mostrano la realtà. Ci sono bambini che ne capiscono più di me di fisica. Ma io non posso farci niente se per me il mondo è anti-intuitivo. E parlo dei meri fenomeni fisici. Figuratevi il resto.

Ma l'isola è rimasta incontaminata e passeggiando abbiamo potuto scorgere scorci strani, disconnessi dal mondo di tutti i giorni. Dove uno si può quasi perdere, dimenticare l'ultimo traghetto e rimanere ostaggio.

 No, non è successo... siamo ripartiti , dopo aver dato un'ultima occhiata alla flora e alla fauna dell'isola, che lungo la costa presenta scorci meravigliosi, canne lacustri che ondeggiano all'aria, una grande varietà di pennuti.... e gabbiani bellissimi.

Tornati sulla terra ferma l'isola rimaneva uno scorcio lontano. 
Un'evasione scientifica e slow di un lentissimo week end settembrino.

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