Vita quotidiana ad Abu Dhabi- prime scoperte

5.11.13

Vi ricordate tutta quella storia cui mi stavo sinceramente e smodatamente appassionando: fare la spesa dal fruttivendolo, evitare i centri commerciali, usare detersivi ecologici, mangiare solo frutta di stagione.

Ve lo ricordate? beh, dimenticatelo. FORGET IT!

Semplicemente ho scoperto che in questa parte di mondo è impossibile.
Perchè la prima cosa che fai in un posto nuovo è fare provviste e renderti conto di come funziona tutto l'ambaradan e finora ho scoperto che: il fruttivendolo non esiste, il macellaio non è rassicurante e il centro commerciale è l'unica salvezza. 

C'è di tutto è vero. C'è Carrefour, c'è la Co-op (non confondetela con la coop), la Spar e il mio amato Spinneys. 

Ci sono le zucchine dell'Olanda, delle similzucchine siriane, i pomodori da ogni dove, la carne australiana e neozelandese, le zucche americane, l'uva californiana, frutti stranissimi, radici di ogni tipo, spezie come se piovessero, frutta secca in quantità incredibili, datteri come gioielli, profumi indescrivibili. E poi ci sono i pachino a 10 euro al kg (devo proporre un import/export a mio padre per il prossimo anno).

 Detto questo sappiate che ho trovato la polpa mutti, la pasta de cecco, il parmigiano reggiano e il pesto sacla. Lo so, non c'azzecca niente con la mia filosofia, coi miei pomodori fatti in casa e il pesto dell'orto, ma per il momento non mi lamento... (Troverò uno spiraglio ecologico anche qui, non dubitate).

Non c'è la differenziata, le buste della spesa non le devi portare da casa (anzi, te ne danno 1 ogni 5 oggettini), il biologico è un miraggio.  Ma questo succede anche nel mio paese -come mi faceva notare mia sorella.

Alla cassa c'è il ragazzo che gentilmente ti riempie le buste, te le mette nel carrello e te le porta al taxi più vicino. Quando ci è successo la prima volta siamo rimasti imbambolati.

Per acquistare alcolici devi avere un tesserino e la roba di maiale è tabù, per via della religione, come tutti ben potete immaginare. Pensavo non fosse un grosso problema per me finchè l'altro giorno non mi sono ritrovata a pensare inconsciamente ad un bel panino col prosciutto- cosa che vi garantisco non era mai successa in Italia.

Muoversi qui è molto semplice, basta trovare un taxi. E vi garantisco che ce ne sono un numero pazzesco- quasi come la frutta secca- a prezzi irrisori. Il difficile è capire dove andare. Qui le strade hanno il loro nome -non è vero che non ce l'hanno come diceva qualcuno- però orientarsi è davvero complesso. E il povero tassista non è detto che conosca meglio di te la città perché magari è in servizio da pochi giorni e viene dal Pakistan. 

La difficoltà ad orientarsi qui è la prima cosa che ho notato -e ve lo dice una che ha un ottimo senso dell'orientamento- forse anche per il fatto che questa decisamente non è una città per pedoni. Sarà il clima, sarà una politica che non riesco a comprendere, ma se pensate di venire qui e farvi una bella passeggiata siete finiti, a meno che non stiate pensando alla Corniche, il lungomare, che è uno spettacolo. Poi ci sono i grattacieli da usare come segnacittà e avere dei punti di riferimento per non perdersi completamente.

A chi mi aveva detto che Abu Dhabi era un pò la Las Vegas d'Oriente voglio dire una sola cosa: MADDDDDDOVE? Quando per la prima volta ho visto la Corniche ho pensato che fosse davvero molto bella, quando ho visto le Ethihad tower ho pensato che non fossero male, quando mi si è concretizzata la Alain tower sono rimasta davvero colpita da tanta bellezza, quando ho vissuto il Souk di Foster ho pensato ad un genio, quando poi siamo entrati all'Emirates Palace ho capito cosa fosse il lusso, quello vero, quello sobrio.

Abu Dhabi è una città estremamente raffinata per essere una città nuova e con solo il 10% di locali. E' una città che si sta creando un futuro in mezzo alle tante contraddizioni e difficoltà che incontra, ma che è partita col piede giusto e con un occhio puntato al futuro.

Ho visto tramonti dal 42°piano, dal 13°, dal parcheggio di Spinneys e dall'isola di Saadyat. Tutti magici. Con un Sole gigantesco - anche se il Finn afferma che sia una mia impressione e che il Sole è sempre grande uguale.

Ho visto appartamenti che con il solo soggiorno in Italia c'avresti fatto un appartamento per 4 persone. Ho visto soggiorni con 3 angoli divano, 2 tavoli e cosi tanto spazio libero da poterci ballare. 

Ho visto famiglie che si sono ambientate e sono rimaste. Ho anche visto persone sole che hanno lasciato la famiglia a casa. Ho visto tante mogli e tanti mariti che stanno a casa perché a lavorare è l'altra metà. Ho visto schiere di filippine dietro un'unica famiglia. 

Ho mangiato libanese, giapponese e un'ottima pizza. Ho partecipato all'Abu Dhabi film festival e ad ogni proiezione era presente il regista del film, per rispondere, ovviamente, alle domande del pubblico -.-


Ho iniziato un corso di yoga, uno di pilates e col Finn partecipiamo all'allenamento per le "Dragon boat". Siamo stati al mare su un'isola, ho incontrato un falconiere, ho partecipato a conferenze di una noia mostruosa per entrare in confidenza con l'inglese e il suo ritmo. Ho finalmente capito che l'inglese non è una lingua sillabica ma stress timed (perché nessuno me l'aveva mai detto?)

Ho comprato una pianta di basilico e un'orchidea per sentirmi a casa. E poi le lucine ikea, che fanno tanto Natale. 

 Ah ecco, un pò di voi mi hanno chiesto come ci sono finita in questa parte di mondo.... non dubitate ve ne parlerò appena tutti questi nuovi input mi avranno lasciato un po' la mente libera.

Un abbraccio

Serena




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