La mia storia è questa. Da mesi le scosse nn ci davano tregua, e io avevo una paura tremenda. Da quando la cosa era diventata più seria io nn salivo più a L'Aquila se nn per breve tempo, e me ne stavo a Teramo, viaggiando. Dopo due settimane avevo deciso che ormai era ora di tornare, e che forse, come tutti dicevano, era una cosa normale, anche se io, vi giuro, ho sempre pensato che si presentasse qualcosa di più serio... perchè se è vero che il fatto è del tutto imprevedibile è pure vero che quando noi di ingegneria progettiamo un edificio lo facciamo pensando ad un periodo di ritorno di 300-500 anni. Comunque mi ero decisa, saremmo partiti domenica, io e il finn, nn fosse stato che il Milan giocava di domenica sera e allora bisognava restare a Teramo. Io abito al 3 piano e nel letto ho sentito la scossa delle 10.30 e subito a controllare in internet. Quando ho sentito quella delle 3 forte e spaventosamente chiara, sapevo che a L'Aquila doveva esserci stato qualcosa di devastante. Ho aspettato notizie davanti alla tv e dopo circa un'ora la seconda scossa... e poi il tg. Da lì in poi sapete tutto. La vita cambia in 30 secondi. Ringrazio Dio di aver avuto paura e di aver evitato, incutendo timore a tutte le mie coinquiline, di restare a L'Aquila. Casa nostra anche grazie al mio terrore era vuota. Quelli che sono riusciti ad evitare il peggio e che ho rivisto a distanza di giorni sono persone diverse.
Io nn so cosa dire di più, perchè se questo è il mio stato d'animo, non oso immaginare come ci si possa sentire ad essere direttamente colpiti e stare li, ora, ad aspettare un futuro che sembra non esserci. Una città è crollata, e con essa la sua vita, la vita normale delle persone normali e il loro futuro.
Ma allo stesso tempo sono orgogliosa di questa gente, che ho sempre ritenuto un pò ostile e chiusa, gente che invece ha un forte coraggio, una grande voglia di andare avanti ed una infinta dignità.
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